Petition to: The Parliament of the United Kingdom
No alla creazione di embrioni con tre genitori
No alla creazione di embrioni con tre genitori
La Camera dei lord ha purtroppo votato a favore della creazione di embrioni con tre genitori. La battaglia per fermare questa barbarie continua. Grazie comunque a tutti i firmatari.
La legge, fortunatamente, non entrerà in vigore fino al 29 ottobre 2015. C'è ancora tempo per convincere il Regno Unito a desistere da questo proposito.
L’embrione è uno di noi fin dal momento del concepimento e per questo merita assoluto rispetto.
Chiediamo con urgenza che il vostro Governo e il mondo intero si opponga totalmente ad ogni tentativo di autorizzare qualsiasi forma di modificazione genetica dell’embrione umano, nello specifico a questa proposta nel Regno Unito di creare embrioni da 3 genitori.
In Parlamento nel Regno Unito si è discussa una proposta estremamente controversa che permette di combinare in vitro il materiale genetico di due “madri” al fine di creare un nuovo tipo di embrione umano.
I fautori della proposta spiegano che creare esseri umani geneticamente modificati sarebbe una soluzione alla manifestazione di una malattia che si trasmette attraverso il mitocondrio di una donna portatrice sana.
Organizzazioni laiche e religiose da tutto il mondo si sono opposte a questa proposta e vi chiediamo con urgenza di leggere le seguenti spiegazioni sul perché questa proposta debba essere universalmente proibita.
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Nessuna delle tecniche proposte rappresenta una cura per la malattia del mitocondrio, che continuerà ad apparire alla nascita in modo casuale. Queste tecniche verrebbero applicate solo a quelle famiglie di cui si sa già che sono già a rischio di concepire un bambino con la malattia mitocondriale.
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La proposta non rappresenta affatto un tentativo di curare la malattia in bambini già nati, ma piuttosto punta a creare un nuovo embrione umano, la cui composizione genetica risulterebbe dal materiale genetico di due donne.
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La donna che donerà il mitocondrio sano trasmetterà il proprio materiale genetico – anche se in piccola quantità – all’embrione e la progenie avrebbe quindi tre genitori biologici (almeno nel caso di una delle tecniche).
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Le tecniche proposte sono inequivocabilmente modificazioni genetiche della linea germinale (non come le terapie post-natali come la trasfusione di sangue o la donazione di organi) e quindi questi cambiamenti verrebbero trasmessi alla future generazioni con conseguenze imprevedibili.
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Almeno una delle due tecniche è a tutti gli effetti una tecnica di clonazione, che in questo modo aprirebbe le porte alla clonazione riproduttiva, universalmente proibita.
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Studi recenti hanno dimostrato che il trasferimento del mitocondrio e la modificazione degli ovuli nei mammiferi sono associati a seri problemi di sicurezza. L’ultima volta che una delle due tecniche è stata testata sugli esseri umani, il risultato è stato un aborto e due bambini nati morti.
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Gli esperimenti animali in questo campo hanno mostrato una caduta del tasso di sopravvivenza, crescita rallentata e altre orrende anomalie.
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Una ulteriore considerazione riguarda le donne usate come donatrici di ovuli, dal momento che la procedura richiede una stimolazione ovarica aggressiva che può portare, tra le altre complicazioni, alla sindrome da iperstimolazione ovarica, che può essere fatale.
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La modificazione di ovuli umani o di embrioni ai fini della procreazione per mezzo di interventi ereditabili è vietata in tutto il mondo da queste dichiarazioni e convenzioni internazionali:
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Nell’articolo 4 della Dichiarazione Universale sul Genoma Umano e i Diritti Umani dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) si indica che “interventi sulla linea germinale” possono essere considerati come pratiche che sono “contrarie alla dignità umana”.Nell’Articolo 13 della Convenzione sui Diritti Umani e la Biomedicina del Consiglio d’Europa si afferma che “Un intervento che ha come obiettivo di modificare il genoma umano non può essere intrapreso che per delle ragioni preventive, diagnostiche o terapeutiche e solamente se non ha come scopo di introdurre una modifica nel genoma dei discendenti”.
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Nell’Articolo 3 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea si indica che “Nell'ambito della medicina e della biologia (...) il divieto delle pratiche eugenetiche, in particolare di quelle aventi come scopo la selezione delle persone” deve essere rispettato.