Petizione a: gli Stati membri delle Nazioni Unite
TENETE FUORI L'ABORTO DAGLI OBIETTIVI DI SVILUPPO
TENETE FUORI L'ABORTO DAGLI OBIETTIVI DI SVILUPPO
L'uccisione di bambini innocenti nel grembo materno non può far parte di un progetto di politiche di sviluppo a livello mondiale.
Nel 2015 le Nazioni Unite decideranno come investire miliardi di euro per sradicare la povertà, migliorare la salute e l'istruzione e aiutare i paesi più poveri a svilupparsi economicamente. Sono in corso trattative per decidere quali provvedimenti saranno inseriti nel programma di sviluppo post-2015. Questo programma di sviluppo guiderà le politiche globali e nazionali per decenni.
Le lobby abortiste ricevono già miliardi di euro dai governi, da fondazioni private e da agenzie delle Nazioni Unite con il pretesto di promuovere “la salute e i servizi sessuali e riproduttivi” e “i diritti riproduttivi” - spesso parole in codice per l'aborto. Ora questi gruppi vogliono ottenere ancora più soldi includendo queste politiche nell'agenda per lo sviluppo post-2015.
Questi gruppi non dovrebbero più essere sovvenzionati delle nostre tasse. Essi diffondono false informazioni sull'aborto attraverso l'istruzione, la formazione e la propaganda. Sostengono che la legalizzazione dell'aborto risolverà il problema delle morti di parto, ma questa è una completa falsità. L'aborto legale non riduce la mortalità delle madri. Anzi, l'aborto non fa proprio nulla per risolvere le sue cause (emorragie, infezioni, pressione alta, altre complicazioni della gravidanza e del parto).
I provvedimenti necessari per affrontare la mortalità materna e le malattie dovute al parto e alle complicazioni post-aborto sono ben noti: acqua e servizi igienici, istruzione per le donne, migliori cure pre e post natali, personale ostetrico competente, migliori infrastrutture di assistenza sanitaria, accesso a farmaci, trasporti e ospedali. Paesi come il Cile e l'Irlanda, che vietano l'aborto, sono tra i migliori delle rispettive regioni e a livello globale nel prevenire la mortalità e le patologie legate alla maternità perché hanno adottato tali politiche.