"Se ne conoscessero i rischi, le donne non lo assumerebbero"
Il contraccettivo della Gates Foundation diffonde l’AIDS
Il contraccettivo della Gates Foundation diffonde l’AIDS
Gli attivisti per i diritti umani si stanno mobilitando contro la Bill and Melinda Gates Foundation per i finanziamento concessi al “Depo-Provera”, un metodo contraccettivo femminile prodotto dalla casa farmaceutica Pfizer e messo a disposizione delle donne delle aree più povere dell’Africa.
Esperti del settore ritengono che questa iniziativa metta a rischio la salute delle donne, in base ai numerosi effetti collaterali (sterilità permanente, cancro al seno, maggior probabilità di infezioni, malformazioni del feto in caso di mancata contraccezione). Inoltre, secondo il Journal Lancet, se non gestito e utilizzato correttamente, questo dispositivo può aumentare il rischio di contrarre l'AIDS di 8 volte.
”Nessuna donna africana lo utilizzerebbe se avesse piena conoscenza dei rischi”, afferma Kwame Fosu, direttore del Rebecca Project for Human Rights, aggiungendo che “nei Paesi in cui le donne sono a rischio di contrarre l'AIDS, l'uso del Depo-Provera è particolarmente pericoloso”. Il Rebecca Project ha recentemente denunciato casi di sperimentazione umana su basi razziali all’interno di programmi americani e delle Nazioni Unite.
È scandaloso che il più grande distributore di Depo-Provera, l'International Planned Parenthood Foundation (IPPF), rifiuti di riconoscerne gli effetti collaterali e lo proponga come alternativa al preservativo, ma soprattutto è gravissimo che l'Organizzazione Mondiale della Sanità segua queste stesse linee guida.
La Gates Foundation, l'Agency for International Development (USAID), il British Department for Development (DFID), la Pfizer e il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione hanno investito milioni di dollari per sviluppare una versione diversa di Depo-Provera, chiamato “Sayana Press”. Il programma pilota è stato avviato nell’Africa sub-sahariana e nell’Asia meridionale, con l'obiettivo di raggiungere 120 milioni di donne e ragazze. Secondo il Wall Street Journal, gli esperti della Pfizer prevedono ricavi di circa 36 milioni di dollari solo da questo contraccettivo.
Si tratta di un chiaro esempio di sperimentazione razzista sugli esseri umani, oltre che di un progetto che antepone la sete di guadagni alla salute dei pazienti e di un palese caso di colonialismo culturale, in cui una multinazionale e una fondazione benefica impongono la propria visione del mondo a popoli bisognosi e indifesi.
È necessario quindi chiedere alla Food and Drug Administration, l’ente americano responsabile della diffusione del farmaco, di vietarne l’uso in tutto il mondo.