VERGOGNOSO EPISODIO DI CENSURA!
Vergognosa censura dei manifesti a Roma sull'aborto: io sto con CitizenGO!
Vergognosa censura dei manifesti a Roma sull'aborto: io sto con CitizenGO!
+ + + Il Comune di Roma ha ordinato la censura della campagna contro l'aborto di CitizenGO + + +
È in atto un attacco senza precedenti alla Libertà di opinione ed espressione di chi vuole difendere la Vita sin dal concepimento.
Lunedì 14 maggio è iniziata a Roma una campagna di sensibilizzazione sociale di CitizenGO sul tema dell'aborto, in occasione dei 40 anni della Legge 194 e in vista della Marcia per la Vita che si svolgerà a Roma sabato 19 maggio (raduno a piazza della Repubblica ore 15).
Abbiamo scelto uno slogan provocatoriamente vero: l'aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo.
In Paesi come la Cina e l'India, ma anche in parte d'Europa, milioni di donne vengono sterminate con l'aborto solo perché donne. Ma l'aborto ha sempre anche un'altra vittima. La donna che lo pratica. Ogni donna porterà sempre con sé la ferita psicologica e fisica dell'aborto. Decenni di aborti lo confermano. I traumi post-abortivi gravano su intere generazioni di donne di cui la società non si cura affatto.
Noi vogliamo restare liberi di dirlo, con tutti i mezzi leciti a nostra disposizione. È un nostro diritto costituzionale.
Uno dei manifesti vandalizzati. Hanno scritto che "L'embrione non può essere considerato una persona"
Le reazioni isteriche e la censura politica del Comune di Roma
Le reazioni alla nostra campagna sono state isteriche e rabbiose.
Per tutta la giornata i nostri social network sono stati riempiti di insulti, offese e minacce o auguri di morte.
Uno dei deliranti messaggi ricevuti sul web dice che"Finché un nascituro non parla è solo un pezzo di carne". Quindi anche un bimbo nato sordomuto?
I collettivi ultrafemministi e i media cosiddetti "progressisti" ci hanno attaccati, dicendo cose spesso false sul nostro conto.
La politica sedicente "democratica" è andata nel panico. Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle hanno invocato la censura.
E il Sindaco di Roma Virginia Raggi non si è fatta attendere.
Poche ore fa, l'Ufficio Affissioni del Dipartimento Sviluppo Economico, Attività Produttive e Agricoltura ha intimato all'agenzia pubblicitaria a cui ci siamo rivolti di rimuovere immediatamente tutti i nostri manifesti dalle strade della Città, minacciando sanzioni pecuniarie.
Secondo l'amministrazione capitolina, il nostro messaggio viola il Regolamento comunale sulle affissioni, che al comma 2 dell'art. 12 bis vieta "esposizioni pubblicitarie il cui contenuto sia lesivo del rispetto delle libertà individuali e dei diritti civili".
In che modo il nostro messaggio viola le libertà individuali e i diritti civili?
A parte il fatto che la Corte Costituzionale ha sempre escluso l'aborto dal novero dei diritti civili (visto che è consentito solo in presenza di alcune specifiche situazioni considerate peggiori dalla legge, e dunque non è un diritto assoluto), questo significa che a Roma è vietato fare campagne contro l'aborto?
Quindi la Marcia per la Vita di sabato 19 maggio è una manifestazione fuorilegge?
Il Comune di Roma ha gravemente violato il diritto di opinione ed espressione dei cittadini italiani contrari all'aborto, per motivi politici e ideologici.
Ti chiediamo di firmare questo appello al Sindaco Raggi per ripristinare il rispetto dei veri diritti civili dei cittadini!